LA CULTURA OLTRE LA PANDEMIA

LA CULTURA OLTRE LA PANDEMIA

LA CULTURA OLTRE LA PANDEMIA

Dopo un anno e mezzo di pandemia e una crisi profonda il settore della cultura è pronto ad “andare oltre” e agganciare la ripresa. Ma per consolidare la ripartenza occorre una spinta in più, servono interventi e strategie di lungo periodo per rafforzare e stabilizzare il settore, superando l’emergenza.

Su questi temi e con una serie di proposte concrete e articolate sul tavolo, si è svolto a Milano l’incontro La cultura oltre la pandemia, promosso da Federculture e Fondazione Cariplo, al quale sono intervenuti: Giovanni Fosti Presidente Fondazione Cariplo; Andrea Cancellato Presidente Federculture; Andrea Rebaglio Vice direttore area Arte e Cultura Fondazione Cariplo; Franco Broccardi Dottore commercialista, Coordinatore del gruppo di lavoro economia e cultura presso il CNDCEC; Andrea Mascetti Coordinatore Commissione Arte e Cultura Fondazione Cariplo; Giovanna Melandri Presidente Fondazione MAXXI.

Che il settore della cultura, come e più di altri nel Paese, sia stato fortemente colpito dalla crisi è chiaramente evidenziato dalla analisi di tutti gli indicatori e dai dati più recenti. Basta fare alcuni esempi: nel corso del 2020 gli spettacoli dal vivo hanno registrato una diminuzione degli ingressi del 73%; le mostre culturali del 72%; i visitatori di musei e monumenti statali sono scesi del 75,6%; nel Paese sono arrivati il 54,6% di turisti stranieri e meno. In termini di consumi dei cittadini, la spesa culturale “in senso stretto” delle famiglie nel 2020 è crollata a 48 euro al mese, mai così bassa, il 2,1% della spesa totale (l’intero capitolo di spesa “Cultura e ricreazione” si ferma 93 euro, erano 127 nel 2019).

Nel 2021 si vedono segnali di ripresa – stanno tornando i turisti che alimentano il flusso dei visitatori nei nostri siti museali, che tra maggio e luglio sono infatti cresciuti del 155% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, mentre gli eventi culturali sono di nuovo frequentati – ma, affinché il settore si avvii effettivamente su una strada di ripresa concreta e duratura, è necessario attuare interventi strutturali per sostenere la produzione e l’offerta culturale da un lato e il consumo dei cittadini dall’altro.

E’ questo il momento opportuno per imprimere un’accelerazione nella direzione del cambiamento, ora, mentre sono in discussione – in connessione con il percorso di attuazione del Recovery Plan – importanti riforme, come quella fiscale.

Cosa si può fare, quindi? in tema di fiscalità, Federculture ha elaborato un pacchetto di proposte di riforma normativa che, in modo concreto e attuabile, potrebbero incidere positivamente su tutto il comparto della cultura agendo sugli investimenti, le attività, i consumi.

Queste in sintesi le proposte:

– NUOVA IVA PER LA CULTURA: al fine di agevolare la circolazione della cultura, in tutte le sue forme, si provvede a una riduzione dell’impatto Iva sulle attività culturali, introducendo un’ALIQUOTA GENERALE PER LA CULTURA del 4% sia attraverso la riduzione dell’aliquota (dal 10% al 4%) per gli spettacoli (di qualsiasi tipo); sia per le prestazioni di biblioteche, musei, visite culturali, ecc.

– MISURE PER INCENTIVARE I CONSUMI CULTURALI: “La cultura come medicina”, si introduce una detraibilità, analoga a quella per le spese mediche, per le spese culturali (quali ad es. acquisto di biglietti/abbonamenti per musei, mostre, concerti, spettacoli, nonché libri, prodotti audio video…), con il fine di favorire e sostenere la ripresa dei consumi culturali. In alternativa si propone un credito d’imposta per le stesse spese.

– AMPLIAMENTO DI ART BONUS: l’Art bonus deve diventare un incentivo al finanziamento di tutta la filiera culturale. Per questo serve una ridefinizione dei contorni di questo strumento fiscale, ampliandone l’ambito applicativo. La proposta normativa supera le attuali preclusioni soggettive, adottando una nozione più ampia di impresa culturale, e rivolgendosi a tutte le forme di produzione artistica. Inoltre, per sostenere la domanda di opere di artisti contemporanei, si propone che l’art bonus venga riconosciuto anche per gli acquisti in galleria di opere originali di artisti italiani viventi, da esporre in luoghi accessibili.

– FINANZIAMENTI STABILI PER LA CREATIVITA’: per dotare la cultura, attraverso il Ministero competente, di una fonte di finanziamenti costante e certa sarebbe sufficiente da un lato rendere attuale e applicata la legge 717/49 che prevede che una quota percentuale degli investimenti in edilizia pubblica siano destinati alla realizzazione di opere d’arte; dall’altro di reintrodurre quanto previsto dalla legge 27 dicembre 2002 n. 289 che prevedeva di destinare il 3% degli stanziamenti in infrastrutture ad interventi di tutela dei beni culturali.

L’evento è stato anche trasmesso in diretta streaming sul canale Facebook di Federculture

Scarica il comunicato stampa le slides e il documento di proposta.