ROMA: NON C’E’ ECONOMIA SENZA CULTURA

ROMA: NON C’E’ ECONOMIA SENZA CULTURA

ROMA: NON C’E’ ECONOMIA SENZA CULTURA

Proposte per un nuovo modello di città
Numeri alla mano Federculture, FAI, Italia Nostra hanno presentato mercoledì 5 giugno al Palaexpo di Roma criticità, possibili soluzioni e proposte per voltare pagina nelle politiche culturali della Capitale.
In vista del ballottaggio per l’elezione del nuovo Sindaco le tre associazioni hanno lanciato un allarme sullo stato del settore culturale nella città dove, nel quadro tracciato dai dati raccolti da Federculture, emerge una grave crisi dei consumi, un drastico calo degli investimenti nella cultura da parte dell’amministrazione – risorse diminuite di oltre 15 milioni di euro in 5 anni e una spesa che rappresenta solo il 2,2% del bilancio comunale, il valore più basso tra quello delle grandi città d’ arte italiane – una scarsa competitività internazionale in termini di attrattività culturale e turistica della città.
Per invertire la rotta rispetto a questa situazione è necessario porre la cultura al centro di un nuovo modello di città con più’ risorse e investimenti e una nuova governance che guardi maggiormente alla collaborazione con privati, associazioni, cooperative, terzo settore.
Prioritario, ha spiegato il presidente di Federculture Roberto Grossi, affidare al futuro vicesindaco ” una delega per la cultura molto forte affiancata da quella al turismo”.
Tra le altre proposte un ripensamento generale del sistema dell’ offerta culturale, nuove politiche per il contemporaneo, programmazione e certezza dei finanziamenti, sostegno alla produzione culturale, con la destinazione del 25% della tassa di soggiorno ad investimenti nel settore. Infine più attenzione al turismo destinando un altro 25% delle entrate da tassa di soggiorno ad investimenti nella tutela e nel decoro della città.
Scarica la Nota per la stampa e il Dossier statistico dati Roma

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