Manovra e 18App, Federculture si pronuncia per il mantenimento della misura

Manovra e 18App, Federculture si pronuncia per il mantenimento della misura

Manovra e 18App, Federculture si pronuncia per il mantenimento della misura

Federculture sta seguendo con attenzione l’iter di elaborazione della Legge di Bilancio 2023 e in particolare la vicenda dell’ipotizzata eliminazione o modifica de cosiddetto “Bonus Cultura” per i diciottenni. La Federazione si è pronunciata per il suo mantenimento nella forma attuale e ha chiesto un incontro con il Ministro Gennaro Sangiuliano.

Lo scorso 9 dicembre, appena diffusa la notizia dell’emendamento alla Legge di Bilancio che avrebbe cancellato 18App è stato emesso il seguente comunicato:

«Eliminazione bonus cultura. Federculture: segnale sbagliato, auspichiamo un ripensamento della maggioranza.

Roma, 9 dicembre 2022. La cancellazione del “Bonus cultura” per i diciottenni, previsto nell’emendamento all’articolo 108 alla legge di bilancio firmato dal presidente della Commissione cultura della Camera Federico Mollicone (Fdi), e dagli onorevoli Rossano Sasso (Lega) e Rita Dalla Chiesa (FI), ci sembra un segnale sbagliato e contradditorio rispetto all’intento dichiarato di voler investire a favore del consumo culturale.

Tra l’altro ricordiamo con la legge di bilancio dello scorso anno la misura era stata correttamente resa strutturale. L’emendamento, che pure prevederebbe che i 230 milioni di euro del Bonus 18App siano ridistribuiti nel settore culturale, comporterà l’eliminazione di un incentivo importante che, anche se con sporadiche distorsioni, ha rappresentato per i più giovani uno stimolo a comprare più libri, ascoltare più musica, andare più frequentemente al cinema. Un investimento estremamente necessario visto il livello mediamente basso di consumi culturali nel nostro paese, sceso ancor di più negli ultimi due anni a causa della pandemia.

Auspichiamo che ci siano margini per rivedere la decisione e che possa esserci un confronto con gli operatori del settore sulle misure da adottare. Chiediamo pertanto di poter essere auditi in Commissione Cultura in tempi utili per esporre il nostro punto di vista sulle decisioni che il Governo vorrà adottare».

Il 14 dicembre è poi uscito un appello/manifesto a pagina intera su alcune delle principali testate nazionali: “Corriere della Sera2, “La Repubblica”, “Il Giornale”, “Libero”. Questo il testo:

«Ancora un anno difficile per la cultura.
Un nuovo appello al Governo, al Ministro della Cultura, al Parlamento.

Lo scorso anno, 2021, in occasione della Legge di Bilancio 2022 il Parlamento aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno che raccoglieva le proposte di Federculture per incentivare il consumo e la produzione culturale in Italia.
Dopo i duri anni della pandemia, che hanno provocato un drastico ridimensionamento della partecipazione culturale in Italia e una contrazione del lavoro culturale pari al doppio della disoccupazione che ha colpito gli altri settori economici del Paese, ci era parso che la consapevolezza del valore della cultura, sia ai fini della convivenza nelle nostre comunità, sia ai fini della competitività dell’Italia in ambito turistico, fosse patrimonio di tutti.
Pressoché tutti i partiti, nella recente campagna elettorale, avevano inserito quasi totalmente le nostre proposte nei loro programmi.
In via principale, esse erano:

Detraibilità delle spese culturali, sul modello delle spese mediche e farmaceutiche, per libri, cinema, musica, teatro, mostre, musei, etc;
Abbassamento e uniformità dell’Iva per tutti i prodotti culturali, così come già avviene per i libri, che è al 4% mentre per gli altri è al 22%;
Ampliamento della possibilità di utilizzare i benefici di Art Bonus a tutti i soggetti e le fondazioni culturali, non solo quelli pubblici o che gestiscono beni pubblici, e per tutte le iniziative culturali, non solo quelle musicali (esempio le mostre e i Festival);
Rifinanziamento e rafforzamento del Fondo Cultura, visto l’esito positivo che ha provocato negli investimenti in cultura sia da parte dei Comuni che da parte dei privati (per ogni milione di euro impegnato ci sono stati dieci milioni di investimenti).

Il nuovo Ministro, Gennaro Sangiuliano, in occasione della presentazione delle sue linee strategiche di poche settimane fa alle Commissioni Cultura riunite di Camera e Senato, ha confermato queste proposte facendole sue. La proposta di Legge di Bilancio 2023 non contiene però alcuna attivazione di risorse in tale direzione.
Abbiamo immediatamente chiesto un incontro al Ministro e alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati per essere ascoltati con spirito costruttivo, consapevoli del poco tempo a disposizione che il nuovo Governo ha avuto per predisporre novità sostanziali per il 2023.
Nel frattempo, però è giunta la notizia della proposta di eliminare l’unico provvedimento che incentiva il consumo culturale presso i giovani (l’App 18) con la promessa di utilizzare queste risorse “risparmiate” sempre in ambito culturale.
Auspichiamo un ripensamento su questa misura, certi che l’interlocuzione sia possibile anche in tempi ravvicinati, laddove vi sia una chiara volontà.
Chiediamo pertanto, di soprassedere sui tagli e invitiamo il Governo e il Legislatore a predisporre, fin dalla Legge di Bilancio ora in approvazione, risorse e strumenti per l’incentivazione della cultura in Italia, rimandando, se necessario, il dettaglio al confronto con il sistema associativo della cultura».