Federculture: appello a Governo e Parlamento per le riforme

Federculture: appello a Governo e Parlamento per le riforme

Federculture: appello a Governo e Parlamento per le riforme

Negli scorsi mesi gli organi di Federculture hanno varato un pacchetto di proposte in tema di agevolazioni fiscali e interventi mirati a introdurre modifiche strutturali a sostegno della gestione e della produzione culturale. Le proposte sono state inviate al Ministro della Cultura, al Governo e alle commissioni parlamentari competenti. I nostri interlocutori hanno prestato ascolto e sulle  proposte si è avviata una discussione di merito.

Tuttavia per sollecitare ulteriormente l’accoglimento delle proposte nei provvedimenti in materia fiscale e finanziaria all’esame del Parlamento, Federculture ha promosso una campagna di informazione dedicata su alcune testate giornalistiche specializzate in cultura.
Un’azione che non vuole essere polemica, riconosciamo anzi che le misure emergenziali di sostegno alle nostre aziende abbiano costituito un elemento importante per la tenuta del settore, riteniamo però che, insieme a queste, sia ora il tempo di introdurre quegli adeguamenti normativi che consentano la ripresa e la crescita di un comparto strategico per la coesione sociale e lo sviluppo economico.
Dare forza alle proposte è anzi una forma di sostegno a quanti, nel parlamento e nell’esecutivo, hanno mostrato attenzione a questi argomenti.

L’appello sarà pubblicato il 13 e 14 novembre su: Repubblica “Robinson”, Corriere “La Lettura”, Il Sole 24 ore “Domenica, Il Giornale

Ecco il testo dell’appello

Appello al Governo, al Ministro della Cultura, al Parlamento

Che la cultura costituisca un fattore determinante nella coesione sociale, nello sviluppo, nella crescita economica è ormai una certezza condivisa e confermata in ogni occasione.

Gli interventi che il legislatore, il Governo e, in particolare, il Ministro della Cultura Dario Franceschini hanno predisposto nel periodo più duro dell’emergenza pandemica, che ha fermato il settore della produzione e della fruizione culturale prima e per un periodo di tempo più lungo di tutti gli altri, sono stati importanti ed efficaci per evitarne il tracollo.

È per questo che Federculture, l’associazione che rappresenta le principali Istituzioni e imprese di gestione e produzione della cultura in Italia, crede che ora siano indispensabili misure strutturali che favoriscano la ripresa e la stabilità delle attività culturali e creative nel nostro Paese.

Le proposte che abbiamo sottoposto al Governo nel momento in cui sta varando un importante provvedimento in materia di fisco, sono rivolte al duplice sostegno dell’offerta e della domanda, a favore quindi delle imprese ma anche delle famiglie; esse rappresentano un pacchetto organico di razionalizzazione degli strumenti fiscali e servono a produrre nel medio termine anche la crescita dell’economia, quindi del Pil e del relativo gettito fiscale, contribuendo così alla stabilità lavorativa e alla crescita occupazionale di un settore che impegna circa 840.000 addetti.

Di seguito la sintesi delle proposte.

·       DETRAIBILITA’ DELLE SPESE CULTURALI

Sostenere il consumo culturale ha il pregio di indirizzare le risorse là dove i fruitori culturali più̀ sono interessati, per questo si propone di estendere la detraibilità̀ prevista per le spese mediche e farmaceutiche alle spese per l’acquisto di biglietti di ingresso o tessere d’abbonamento a musei, concerti e spettacoli teatrali, sale cinematografiche, acquisto di libri e di opere audio o video, attività̀ formative e di divulgazione, workshop e laboratori, visite guidate.

·       IVA AL 4%

La cultura, considerata bene essenziale tanto che alle librerie è stato concesso di rimanere aperte anche durante il lockdown, dovrebbe essere agevolata nella sua circolazione riducendo al minimo l’impatto dell’IVA per tutti i suoi comparti, al pari di quanto già avviene nell’editoria; uniformandone in questo modo il regime a quello degli Stati a noi vicini e con un sistema culturale evoluto.

·       LEGGE N. 717/1949, 2% SULLE OPERE PUBBLICHE

Anche in vista della grande mole di interventi in opere pubbliche previste dal PNRR appare urgente un rilancio della legge che prevede che “Le Amministrazioni dello Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e tutti gli altri Enti pubblici, che provvedano all’esecuzione di nuove costruzioni di edifici pubblici devono destinare all’abbellimento di essi, mediante opere d’arte, una quota della spesa totale prevista nel progetto”. La legge è in vigore ma scarsamente applicata, ne chiediamo la piena attuazione e l’adeguamento. In questo modo si aprirebbe una fase di grande committenza artistica su tutto il territorio nazionale.

·       LEGGE N. 208/2015, 3% SULLE INFRASTRUTTURE

Per lo stesso motivo chiediamo il ripristino della norma che destinava il 3% degli stanziamenti previsti per le infrastrutture “alla spesa per la tutela e gli interventi a favore dei beni e delle attività culturali”. Ex fondo Arcus, che ha consentito per anni la realizzazione di importanti interventi nel campo culturale come, fra gli altri, la costruzione del MAXXI a Roma.

·       AMPLIAMENTO DELL’ART BONUS

La legge 106/2014 prevede un credito d’imposta del 65% per le contribuzioni private ad alcune categorie di soggetti (enti lirici e istituzioni musicali, gestori di beni culturali pubblici) ma esclude altre categorie, creando delle differenze di trattamento non comprensibili. Un suo ampliamento renderebbe lo strumento un forte incentivo al finanziamento di tutta la filiera culturale, (mostre, festival ecc.) e di soggetti di diritto privato che gestiscono beni propri pur essendo costituiti da soggetti pubblici e da questi vigilati.

·       RIFINANZIAMENTO E RAFFORZAMENTO DEL FONDO PER LA CULTURA

Fra i principali provvedimenti presi dal legislatore durante l’emergenza vi è stata la costituzione del Fondo per la Cultura (diviso su due comparti per il finanziamento di opere pubbliche e per le iniziative private) per 100 milioni di euro nel biennio 2020 e 2021. Nella Legge di Bilancio 2022 è previsto un rifinanziamento per il biennio 2022/2023 di 20 milioni per ciascun anno. Occorre, invece, dare continuità e maggiori risorse per questo strumento che si sta rivelando di grande interesse per tutto il sistema della cultura, pubblica e privata.

Documentazione

Appello in pdf 

Dossier proposte integrale