Nomine dei direttori dei musei italiani: si apre una nuova prospettiva, ma c’è ancora molto da fare

Nomine dei direttori dei musei italiani: si apre una nuova prospettiva, ma c’è ancora molto da fare

Nomine dei direttori dei musei italiani: si apre una nuova prospettiva, ma c’è ancora molto da fare

La riforma della riorganizzazione dei musei italiani del Ministro Franceschini ha compiuto un passo concreto con la nomina nel mese di agosto dei 20 direttori dei musei italiani dotati di autonomia speciale, a seguito del bando presentato a gennaio dal Mibact.
Questo provvedimento apre una nuova prospettiva per quel che riguarda la valorizzazione e la tutela del patrimonio, ma c’è ancora molto da fare per colmare il ritardo e modernizzare in maniera concreta il sistema museale italiano, come ad esempio interventi che puntino allo snellimento delle pratiche burocratiche e all’autonomia organizzativa e finanziaria per una migliore gestione dei servizi.  «L’autonomia gestionale deve esser effettiva, sul modello di quello che è avvenuto al Museo Egizio o a Venaria Reale ove i dipendenti non sono statali ma dell’ente consortile e quindi hanno un contratto effettivamente studiato per le esigenze del mondo della cultura in cui lavorano. I musei devono essere in grado di nuovo di fare ricerca, di organizzare mostre invece di limitarsi a acquistarle dai privati come accade da troppi anni ormai» afferma Roberto Grossi, Presidente di Federculture che con il proprio operato ha sempre sostenuto gli interventi volti alla tutela del patrimonio, alla formazione e al miglioramento dell’offerta in ambito culturale.
La procedura di selezione internazionale ha portato alla nomina di 20 direttori di cui 7 stranieri e 4 italiani che ritornano dall’estero, tutti con competenze specifiche di settore: storici dell’arte, archeologi, museologi e manager culturali. Il sistema di selezione ha raccolto apprezzamenti ma anche una serie di giudizi negativi e polemiche da parte di personalità politiche e del mondo dell’arte in disaccordo con la scelta del Ministro Franceschini che, in occasione dell’annuncio delle nomine, ha dichiarato: «si volta pagina, sono scelte di altissimo valore scientifico, che colmano anni di ritardi».
Di seguito l’elenco completo dei nuovi direttori:
1. GALLERIA BORGHESE (ROMA): Anna Coliva – 62 anni, storica dell’arte
2. GALLERIE DEGLI UFFIZI (FIRENZE): Eike Schmidt – 47 anni, storico dell’arte
3. GALLERIA NAZIONALE DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI ROMA: Cristiana Collu – 46 anni, storica dell’arte
4. GALLERIE DELL’ACCADEMIA DI VENEZIA: Paola Marini – 63 anni, storica dell’arte
5. MUSEO DI CAPODIMONTE(NAPOLI): Sylvain Bellenger – 60 anni, storico dell’arte
6. PINACOTECA DI BRERA (MILANO): James Bradburne – 59 anni, museologo e manager culturale
7. REGGIA DI CASERTA: Mauro Felicori – 63 anni, manager culturale
8. GALLERIA DELL’ACCADEMIA DI FIRENZE: Cecilie Hollberg – 48 anni, storica e manager culturale
9. GALLERIA ESTENSE (MODENA): Martina Bagnoli – 51 anni, storica dell’arte
10. GALLERIE NAZIONALI DI ARTE ANTICA (ROMA): Flaminia Gennari Santori – 47 anni, storica dell’arte
11. GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE (URBINO): Peter Aufreiter – 40 anni, storico dell’arte
12. GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA (PERUGIA): Marco Pierini – 49 anni, storico dell’arte e filosofo
13. MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO (FIRENZE): Paola D’Agostino – 43 anni, storica dell’arte
14. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI: Paolo Giulierini – 46 anni, archeologo
15. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI REGGIO CALABRIA: Carmelo Malacrino – 44 anni, archeologo e architetto
16. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI TARANTO: Eva Degl’Innocenti – 39 anni, archeologa
17. al PARCO ARCHEOLOGICO DI PAESTUM: Gabriel Zuchtriegel – 34 anni, archeologo
18. PALAZZO DUCALE DI MANTOVA: Peter Assmann – 61 anni, storico dell’arte
19. Al PALAZZO REALE DI GENOVA: Serena Bertolucci – 48 anni, storica dell’arte
20. POLO REALE DI TORINO: Enrica Pagella – 58 anni, storica dell’arte